Per la sfida di questo mese vi proponiamo:<\/p>\n\n\n\n

Piana dei Castelli “Follia Rosso” 2013<\/a><\/strong><\/em> e Damiano Ciolli “Cesanese di Olevano Romano” 2018<\/a><\/em><\/strong>: stesso vitigno, stessa regione, stessa filosofia produttiva, due grandi rossi che esprimono a 360 gradi tutto il potenziale vitivinicolo della regione Lazio!!!<\/p>\n\n\n\n

Siamo in Lazio, zona sud di Roma, precisamente nel comune di Velletri nel pieno dei Castelli Romani, dove Matteo Ceracchi, alla guida dell’azienda Piana dei Castelli produce il “Follia Rosso”<\/a><\/em><\/strong>. Prima di parlare del vino \u00e8 obbligo spendere qualche parola per Matteo e per il suo modo di intendere il vino. Matteo\u00a0dopo aver\u00a0completato gli studi in enologia a San Michele Appiano, decide di tornare nella sua terra per dare vita ad una realt\u00e0 dove poter sperimentare e osare, una sorta di luogo “franco” dove dare libero sfogo alle proprie idee coraggiose e al proprio sentire. Mantiene\u00a0alcuni terreni di famiglia, ne affitta e ne acquista altri e crea la propria azienda, Piana dei Castelli:\u00a0di fatto un mosaico di vigneti estesi per\u00a011 comuni, ad altitudini differenti e dai suoli estremamente contrastanti.\u00a0Coltiva uvaggi autoctoni\u00a0<\/strong>come Grechetto, Cesanese, Malvasia, Sangiovese, Trebbiano Giallo ma anche Sauvignon Blanc, Riesling, Merlot e\u00a0Montepulciano assecondando il pi\u00f9 possibile microclimi, cicli di natura, specificit\u00e0 varietali e di suolo. Fa\u00a0tesoro della competenza acquisita durante i suoi studi in enologia ma\u00a0abbraccia una viticoltura naturale: non ricorre\u00a0a prodotti di sintesi e lavora per esprimere tutta la forza dei luoghi e dei varietali in vini diretti ed imprevedibili. Questo \u00e8 Matteo Ceracchi, camaleontico, sognatore, provocatore, sperimentatore. Questa premessa era d’obbligo per comprendere a meglio il “Follia Rosso” 2013<\/a><\/em><\/strong>, un vino particolare, fuori dagli schemi, ma con un carattere ed un potenziale da vero fuoriclasse. Nasce da uve Cesanese 100%, i vigneti si trovano ai piedi dei crateri vulcanici che oggi sono conosciuti come laghi Albano e Nemi, vengono coltivate e vinificate senza alcun prodotto chimico di sintesi e vendemmiate all’inizio di Novembre. Il mosto prima della fermentazione alcolica viene criomacerato per 12 ore, la fermentazione alcolica e la successiva maturazione (48 mesi sulle bucce) avviene in serbatoi di cemento. La volont\u00e0 di non utilizzare il legno in nessuna fase produttiva, il lunghissimo affinamento sulle bucce e l’assenza di filtraggio al momento dell’imbottigliamento sono scelte dettate dall’idea di mettere il Cesanese nelle condizioni di esprimere tutte le sue propriet\u00e0 senza filtri, nel bene e nel male. Il risultato nel bicchiere \u00e8 un vino dal colore rosso intenso e impenetrabile. Al naso \u00e8 fine e pulito con un bouquet incredibilmente ampio che spazia da note dolci di frutti rossi a sfumature erbacee, balsamiche e speziate di pepe e sottobosco. Al palato \u00e8 largo, profondo e verticale dove si ritrovano tutte le percezioni avute all\u2019olfatto amplificate da un finale lungo e persistente. Il “Follia” \u00e8 una bottiglia assolutamente da provare che rappresenta in maniera perfetta un vino Naturale fatto a regola d\u2019arte.<\/p>\n\n\n\n

Restiamo in Lazio ma ci spostiamo di circa 50 km ad Est verso la Ciociaria, precisamente ad Olevano Romano in provincia di Roma. E’ in questo territorio che Damiano Ciolli, viticoltore di quarta generazione, produce il “Cirisium” 2018<\/em><\/strong>. Damiano, \u00e8 ormai diventato a tutti gli effetti un punto di riferimento per il Cesanese di Olevano Romano e il motivo \u00e8 presto detto: due grandi vini prodotti, Silene (Cesanese Superiore) e Cirsium (Cesanese Riserva da un ettaro di vigna vecchia), dedizione totale alla variet\u00e0 Cesanese di Affile, tanto lavoro in vigna e una visione sempre pi\u00f9 lucida in cantina, dove \u00e8 fondamentale il contributo di Letizia Rocchi, compagna di Damiano e ricercatrice universitaria di enologia. Grazie a molte sperimentazioni Damiano Ciolli \u00e8 riuscito a dare vita a due differenti espressioni di questa variet\u00e0, rigorosamente allevata ad alberello in parte su di una collina di origine vulcanica esposta a sud. Le capacit\u00e0 di Damiano hanno fatto s\u00ec che le sue selezioni si distinguessero sempre per pienezza estrattiva e sapidit\u00e0 e, nelle annate migliori, la classica rugosit\u00e0 dei tannini venisse ben controbilanciata da una componente fruttata fresca e \u201ccroccante\u201d. In questo quadro si pu\u00f2 ben capire l\u2019importanza che Damiano Ciolli ha avuto per il rilancio sia del vitigno Cesanese sia delle viticoltura nel Lazio. Torniamo a parlare del nostro vino, il “Cirisium” 2018<\/a><\/em><\/strong> \u00e8 una delle massime espressioni di Cesanese in purezza, proviene da una singola vigna di 1 ht di quasi 70 anni coltivata ad alberello. La vendemmia avviene in modo rigorosamente manuale e solo a piena maturazione delle uve, con un’accurata cernita dei grappoli migliori. La fermentazione avviene in contenitori d’acciaio inox, con macerazione che ha durata di circa 15 giorni. Successivo travaso del liquido\u00a0in botti di rovere francese, in cui affina per circa 18 mesia contatto con le fecce fini. Imbottigliamento e sosta di 2 anni in vetro prima della messa in commercio Il\u00a0“Cirsium” 2018<\/strong><\/em> <\/a>si presenta nel bicchiere con la sua veste rubina sfumata da lievi riflessi granati. Colpisce dalla prima olfazione per la complessit\u00e0 del profilo tratteggiato, che spazia dalla ciliegia matura al tabacco, dal pepe nero al chiodo di garofano, dal cuoio ai fiori appassiti. In bocca\u00a0sa congiungere un aspetto succoso e rinfrescante, ad uno pi\u00f9 serio e ricco, dove una trama tannica raffinata prepara ad un finale di notevole lunghezza. Grande bottiglia, che fotografa le potenzialit\u00e0 di un territorio e di un’uva, quando vinificata seriamente.<\/p>\n\n\n\n

Siamo di fronte a due grandissimi vini, due meravigliose espressioni di Cesanese, due bottiglie che con le loro differenze riescono a mostrare tutto il potenziale di un vitigno forse un p\u00f2 sottovalutato ma che, anche grazie al lavoro di persone come Matteo e Damino si sta affermando come uno dei vitigni pi\u00f9 interessanti del nostro paese e di una regione come il Lazio che ormai da anni \u00e8 un punto di riferimento per la viticoltura italiana.<\/p>\n\n\n\n

DEGUSTIBUS!!<\/p>\n\n\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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